C’è ancora chi è convinto che contenga sostanze tossiche, ma il pellet è costituito semplicemente da cilindretti di legno vergine pressato. Abbiamo selezionato alcune domande tra le più comuni per chiarire ogni dubbio su questo combustibile ecologico, economico e sempre più diffuso in Italia.
Su dieci prodotti a biomassa venduti in Italia ben 7 sono stufe a pellet. Il costo contenuto, ma soprattutto la semplicità d’uso e la possibilità di programmare accensione e spegnimento secondo i propri orari hanno permesso alle stufe a pellet di imporsi sul mercato in pochi anni.
Che cos’è il pellet? È costituito da piccoli cilindri di legno vergine pressato, con diametro 6-8 mm e lunghezza variabile tra i 5 e i 40 mm, derivati dagli scarti di lavorazione del legno. Grazie al processo di essicazione e compattamento, che garantisce bassi tassi di umidità e residui, questi granuli hanno un contenuto energetico molto alto e a parità di volume producono molto più calore rispetto al classico ciocco di legna.
Il pellet contiene collanti, vernici o altre sostanze tossiche? Assolutamente no. Per poter essere immesso sul mercato, il pellet deve essere prodotto con materia prima (segatura e trucioli) assolutamente vergine e non trattata chimicamente, né con vernici né con collanti. Durante il processo di lavorazione e pressatura, si raggiungono temperature elevate che portano a fusione la lignina, una sostanza naturalmente presente nel legno che funge da collante naturale.